Il Decreto Legislativo numero 81 del 2008 è conosciuto anche come “Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro”, il perno fondamentale della disciplina che regolamenta. Più precisamente, il Decreto Legislativo numero 81 del 2008 è un provvedimento normativo, finalizzato alla riorganizzazione e alla gestione di tutte le discipline legislative emanate in tema di salute e sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro, riunendo tutti i provvedimento all’interno di un unico testo. In seguito, il Decreto Legislativo numero 81 del 2008 è stato integrato da quanto contenuto dal Decreto Legislativo numero 106 del 3 agosto 2009, entrato in vigore il 20 agosto dello stesso anno.
Il Testo Unico per la Sicurezza del Lavoro, in particolare, prevede le modalità secondo le quali devono essere messe in pratica, in modo obbligatorio, tutte le azioni di prevenzione (valutazione del rischio aziendale), e un complesso di interventi che vadano a migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori. A tal proposito, si può fare riferimento soprattutto: all’adeguamento delle strutture, degli impianti e delle attrezzature; ai controlli di natura sanitaria; ai corsi di formazione e a tutte le altre azioni e misure, la cui carenza o mancanza potrebbero esporre l’azienda a significative sanzioni.
Ambiti di applicazione
Il Decreto Legislativo numero 81 del 2008 si applica a tutte le aziende, private e pubbliche, di qualsiasi comparto; esso, poi, riguarda tutti i lavoratori e le lavoratrici, dipendenti e autonomi, oltre che a tutti quei soggetti che possono essere paragonati ad essi. Dal canto suo, il datore di lavoro sarà tenuto a mettere in pratica una valutazione dei rischi presenti in azienda, attuando le misure di prevenzione e di protezione che possano eliminare o limitare i rischi, ma anche di essere certo che ogni lavoro sia efficacemente formato e informato. La disposizione legislativa, poi, sottolinea come il lavoratore sia una qualsiasi persona, a prescindere dalla tipologia di contratto, che svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione del datore di lavoro pubblico o privato, anche senza ottenere una ricompensa economica. Inoltre, è lavoratore anche colui che ha come obiettivo quello di imparare un lavoro, un’arte o una professione, ad eccezione degli addetti ai servizi domestici e familiari. Rientrano, allora, in questa categoria anche i volontari e gli apprendisti / studenti.
L’informativa della disciplina legislativa ha come obiettivo la condivisione di informazioni ai lavoratori al fine di: migliorare le loro conoscenze in materia, cambiare alcuni comportamenti errati, rinforzare quelli corretti, volti alla prevenzione e alla tutela della sicurezza. A tal proposito, la formazione dovrà riguardare i destinatari per l’attività professionale in cui operano; inoltre, il datore di lavoro dovrà verificare se la formazione è stata efficace e ha ottenuto frutto. Pertanto, un ruolo di rilevanza fondamentale è data al Responsabile di Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), da scegliere tra le figure interne all’azienda o da individuare in un consulente esterno. Infine, è possibile notare come all’interno del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro si rintraccino anche altri riferimenti legislativi. Il primo è, di certo, l’articolo 2050 del Codice Civile, che introduce la responsabilità per l’esercizio delle attività pericolose, quando non vengano adottate adeguate misure che proteggano la salute e la sicurezza del lavoro; l’articolo numero 2087, che obbliga l’imprenditore ad adottare tutte le misure necessarie “a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale” dei lavoratori; l’articolo numero 40 del Codice Penale, secondo il quale prevede i casi in cui un soggetto abbia l’obbligo di intervenire e non interviene, coin i danni che ne conseguono che hanno conseguenze importanti sullo stesso.